from «35 Sonnets». 1918, in Poemas Ingleses. by Fernando Pessoa – translated into Italian by Enzo Martinelli
🇬🇧
X – As to a child, I talked my heart asleep
As to a child, I talked my heart asleep
With empty promise of the coming day,
And it slept rather for my words made sleep
Than from a thought of what their sense did say.
For did it care for sense, would it not wake
And question closer to the morrow’s pleasure?
Would it not edge nearer my words, to take
The promise in the meting of its measure?
So, if it slept, ’twas that it cared but for
The present sleepy use of promised joy,
Thanking the fruit but for the forecome flower
Which the less active senses best enjoy.
Thus with deceit do I detain the heart
Of which deceit’s self knows itself a part.
🇮🇹
Come ad bambino, parlavo con il mio cuore addormentato con vuote promesse del giorno a venire, E dormiva più perché le mie parole lo facessero dormire che da un pensiero di ciò che il loro senso comunicava. Perché gli importava il senso, non si sarebbe svegliato e interrogato una volta vicino al piacere dell'indomani? Non avrebbe combaciato con le mie parole, per cogliere la promessa nel soddisfare la sua misura? Quindi, se dormiva, quello che gli importava era solo il presente assonnato godere della gioia promessa, Ringraziando il frutto sebbene il fiore imminente è più gradito ai sensi meno attivi. Quindi, con l'inganno, trattengo il cuore del quale lo stesso inganno ne conosce una parte.